domenica 30 novembre 2008

Rubrica di storia de LA VOCE NAZIONALEIl 28 novembre di 66 anni fa, alle 7,34 del mattino, sulla forca del carcere maltese di Corradino, moriva l’ultimo martire irredentista italiano: Carmelo Borg Pisani. Come nel caso di altri famosi eroi del Risorgimento quali Cesare Battisti e Nazario Sauro –tanto per citare i più noti tra quelli del periodo della Prima guerra mondiale, immolatisi nel nome dell’italianità della loro terra natale – la figura di questo giovane artista, che sognava la liberazione della sua isola dal dominio britannico, è molto controversa.Abbandonati pennello e tavolozza, nel 1940 aveva fatto domanda di arruolamento volontario nelle forze armate di quella che lui riteneva la sua vera patria, consapevole che tale scelta, agli occhi dei suoi concittadini, allora sudditi britannici, lo avrebbe bollato come traditore. Membro della milizia dall’aprile 1941, dopo aver prestato servizio in Grecia, in vista della pianificata, ma poi non tentata, occupazione di Malta, nei primi mesi del 1942 si era offerto di compiervi una missione informativa conclusasi dopo due soli giorni il 20 maggio con la cattura e il riconoscimento.Accusato di alto tradimento, il 19 novembre 1942 la corte marziale lo condannò alla pena capitale mediante impiccagione. Alla sua memoria, nel giugno 1943, fu decretata da Vittorio Emanuele III la Medaglia d’oro al valor militare. Da allora in poi fu considerato in Italia un eroe irredentista e a Malta, anche se non da tutti, un traditore. Finita la guerra Borg Pisani fu quasi del tutto dimenticato: a lui non arrise la fortuna di sopravvivere nella memoria del popolo di cui si sentiva parte come invece accaduto per Battisti, Filzi, Chiesa e Sauro, sudditi austriaci, arruolatisi nell’esercito italiano ed assurti poi al ruolo di eroi del nostro Risorgimento: eppure la causa era la stessa… Ma a sessantacinque anni dal suo sacrificio non c’è unanimità, né in Italia né a Malta, sulla valutazione della figura di Borg Pisani, dei cui resti mortali sembra si siano perse le tracce. Alcuni affermano che è un eroe della causa di una Malta indipendente, altri che era solo un fantoccio nelle mani del Fascismo…Il giudizio rimane aperto anche a Malta, dove qualcuno ha chiesto un riesame della condanna, perchè Borg Pisani, quando sbarcò a Malta in missione di guerra, aveva di fatto ripudiato la sua sudditanza all’Inghilterra e quindi doveva essere considerato prigioniero di guerra. Altri, rivendicando per i resti mortali di Borg Pisani una degna sepoltura, anche solo simbolica, hanno sottolineato come i diritti personali degli individui non vengano meno istantaneamente con l’evento morte e come spesso la Dottrina e la Giurisprudenza abbiano ricostruito una capacità giuridica del defunto che durerebbe al di là della vita; come le norme a tutela del cadavere, il diritto alla tomba, la tutela dell’onore dei defunti, debbano considerarsi norme protettive della personalità e non già di una cosa materiale.Insomma, un giusto sepolcro, un monumento ai caduti, dovrebbero essere il minimo riconoscimento che la coscienza civile comune possa attribuire al gesto di chi ha dato la vita in onore della patria; ciò per tutti e a maggior ragione per Borg Pisani che fu facile vittima dell’incompetenza, della superficialità e della cattiva coscienza di chi, più o meno consapevolmente, lo mandò incontro alla morte.A distanza di tanti anni c’è da chiedersi come mai Malta non rivendichi ancora Borg Pisani come eroe della propria indipendenza dalla Gran Bretagna, quando anche il socialista Dom Mintoff tanti anni fa così si esprimeva a riguardo: «Borg Pisani non era un volgare avventuriero che vendeva i suoi servigi alla parte vincente: era un tranquillo giovane artista infiammato di uno spericolato idealismo. Affrontò il patibolo in pace con Dio e con la sua coscienza. Malta non si vergogna di averlo come uno dei suoi figli sfortunati.» La storia della medaglia d’oro maltese – il caso più noto di missione in territorio nemico – è adesso puntualmente ricostruita, senza retorica e sulla base di una vasta documentazione, da Stefano Fabei in Carmelo Borg Pisani. Eroe o traditore? Libro pubblicato dall’Editrice Scarabeo di Bologna con un’introduzione di Franco Cardini e la presentazione del professor Guido de Marco, Presidente emerito della Repubblica di Malta.
CAMERATA CARMELO BORG PISANI,
PRESENTE!!!!

martedì 18 novembre 2008

Magnifico pezzo dei SAGA - The snow fell

domenica 16 novembre 2008

giovedì 6 novembre 2008

Domenica 2 novembre u.s. é "andato avanti", a Milano, il Camerata DOMENICO LECCISI. Ormai ottantottenne fu colui che tra il 22 ed il 23 aprile del 1946 trafugò con altri due Fascisti repubblicani la salma di Benito Mussolini dal cimitero milanese del Musocco. Le spoglie del Duce vennero consegnate al convento di Sant'Angelo, poi trasportate nel convento dei cappuccini di Cerro Maggiore, presso Legnano, dove rimasero custodite fino al 1957 quando finalmente il governo italiota di allora le restituì alla famiglia per la traslazione a Predappio. Il Camerata Leccisi, avvocato, fu anche parlamentare del MSI dal 1953 al 1963 quando criticando la deriva di Destra della segreteria Michelini fu ritenuto "eretico" e pertanto "non degno" dell'iscrizione ! Domenico Leccisi era "uno di noi", uno che ha sempre creduto nella sostanza del Socialismo Nazionale proprio del Fascismo.
Camerata Leccisi: PRESENTE !