La Profezia di Mussolini

Un uomo ispirato dall'amore per il suo popolo e per la Patria ci ha indicato profeticamente il cammino per risorgere dalla rovina e dal degrado in cui oggi l'Italia è piombata. La profezia si sta per avverare .....ITALIANI IN PIEDI! a cura dell'Avv. Michele Antonio Giliberti

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LETTERA DEI CADUTI DELLA RSI


Agli ex Missini che hanno abiurato

Ti ricordi nel '43, a vent'anni, quando la passione, l'incoscienza, la consapevolezza, l'entusiasmo, la paura, il coraggio, la rabbia, la determinazione, la vergogna per chi aveva tradito Ideali e Patria, la sete di riscatto, l'ansia della vendetta, il senso dell'onore, l'amore per l'Italia ed il Fascismo e la più o meno cosciente convinzione di essere dalla parte giusta ci spinsero nell'avventura bella e rischiosa dell'adesione alla Repubblica Sociale Italiana?
Furono anni meravigliosi ed entusiasmanti nei quali vedemmo realizzarsi il progetto di quella rivoluzione sociale che avevamo sognato da sempre e che ora, liberi dai laccioli della grassa borghesia, della infida monarchia e della chiesa opportunista, potevamo finalmente mettere in cantiere realizzando la Socializzazione.
Ricordi? Cantavamo: "..contro Giuda e contro l'oro, sarà il sangue a far la Storia...."
Furono anche anni cupi nei quali vedemmo i fratelli uccidere i fratelli in un odio fomentato dai comunisti che alla Patria Italiana preferivano quella Russa bolscevica.
Furono anche gli anni delle viltà, dei nascondigli, delle fughe, delle basse speculazioni economiche, della borsa nera che affamava i poveri e mungeva i ricchi, delle stragi di civili degli alleati e degli assassini di Tito.
E furono anche gli anni degli eroismi individuali e collettivi su tutti i fronti, esterni ed interni, furono gli anni in cui il Fascismo mostrò al mondo quale gioventù aveva saputo forgiare, che sapeva anteporre il dovere e l'onore alla vita stessa!
Molti di noi morirono, come vagamente ci aspettavamo, o in guerra, o in attentati partigiani, o massacrati dalla canea rossa nelle "radiose giornate".
Alcuni sopravvissero, per fortuna o perché si seppero mimetizzare all'ultimo istante evitando così la "bella morte" tanto spesso invocata nelle nostre canzoni guerriere o perché ebbero la sorte di non cadere nelle mani dei "liberatori"nostrani, ma in quelle, pur crudeli, ma non assassine degli alleati.
Tu fosti tra quelli che si salvarono e che, dopo qualche tempo, ripresero la lotta interrotta per testimoniare i Valori che ci avevano ispirato e per i quali avevamo dato le nostre giovani vite piene di promesse e di progetti.
Era tuo dovere, verso di te, verso di noi e verso la Patria!
Era tuo dovere e lo hai fatto raccogliendo coloro che ancora volevano difendere e promuovere quei Valori per i quali noi eravamo morti, anche quando altri si arrendevano alle lusinghe dei vantaggi personali che il liberalcapitalismo moderno offriva loro.
Lo hai fatto finché non hai cominciato a stancartene, a considerare che c'era poco da guadagnare, a considerare che altri, aderendo alla logica dell'imperante liberalcapitalismo avevano raggiunto agi, posizione e prestigio per sè e per i famigliari.
Già, perché tu tieni famiglia e man, mano che gli ideali s'avizziscono, la fede si smorza e l'entusiasmo si placa, l'egoismo del proprio privato prende il sopravvento, ci si rinchiude nella propria ristretta cerchia ed il "tenere famiglia" diventa importante e sempre più condizionante.
Ma c'è un MA ed è grande come una casa!
Ma potevi dimetterti dalla carica che rappresentava la continuità ideale della nostra lotta.
Ma non dovevi coinvolgere nei tuoi piccoli programmi personali i sentimenti, le speranze, i sacrifici e gli ideali di tanti camerati che ti hanno seguito solo perché credevano che tu rappresentassi tutte queste loro importantissime cose e non certo per realizzare il tuo privato.
Ma non dovevi tradire il nostro sacrificio fatto in nome di un'Italia della Socializzazione per diventare gregario del più smaccato liberalcapitalismo rappresentato dal bottegaio Berlusconi e dal trasformista Fini Iscariota!
Di tutto ciò ti chiederemo conto quando, tra non molto, ci raggiungerai, tuo malgrado.
Dovrai spiegarci non tanto dove sono finiti i tuoi entusiasmi, i tuoi ideali ed il tuo giuramento alla R.S.I., ché ciò riguarda la tua personale coscienza, ma perché hai ingannato chi credeva in te, venendo meno agli impegni presi con loro.
Ti stiamo attendendo per guardarti negli occhi e chiederti perché ci hai fatti morire una seconda volta rendendo vano il sacrificio delle nostre vite con la svendita degli ideali per i quali già morimmo a vent'anni.
A presto...

ANCORA ATTUALI

  • 1) LEGISLAZIONE SOCIALE DEL FASCISMO
  • 2) SOCIALIZZAZIONE
  • 3) CORPORATIVISMO

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lunedì 24 settembre 2012


Pubblicato da FORZA NUOVA CAMPANIA alle 10:11 Nessun commento:
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