domenica 6 settembre 2009

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Giovanna Canzano intervista ALBERTO MARIANTONI 6 settembre 2009
CANZANO 1- L’8 Settembre del 1943, l’Italia ruppe unilateralmente gli accordi con l’Asse (Italia-Germania-Giappone) e chiese ed ottenne l’Armistizio con gli Alleati anglo-americani. Come considera quell’avvenimento della nostra storia?
MARIANTONI - Intanto, non fu un “Armistizio” ma, una semplice resa incondizionata! Completamente estranea a qualsiasi tradizione legata alla guerra, la formula della “resa militare senza condizioni” era stata furbescamente ideata ed arbitrariamente imposta all’insieme degli alleati della Germania, dal Presidente degli Stati Uniti d’America, Franklin Delano Roosevelt, e dal Premier britannico Winston Churchill, nel corso della Conferenza di Casablanca (Marocco), avvenuta presso l’Hotel Anfa, dal 14 al 26 Gennaio 1943, ed alla quale aveva occasionalmente partecipato (senza esservi stato invitato) il Generale Charles de Gaulle, l’allora capo delle forze della cosiddetta Francia Libera. E quella capitolazione senza condizioni - lo ripeto, ingannevolmente fatta passare, agli occhi dei nostri compatrioti, per “Armistizio” … - era già segretamente avvenuta il 3 Settembre 1943, a Cassibile (Siracusa, Sicilia), sotto una tenda militare, con la firma accreditata, per l’Italia, del Generale Giuseppe Castellano, e quella del Generale americano Walter Bedell Smith, per la coalizione USA-GB. Il Maresciallo Pietro Badoglio (Capo del Governo italiano, dopo l’arresto di Mussolini, il 25 Luglio 1943) si decise a rivelarla agli Italiani, alle 19:42 dell’8 Settembre 1943, dalle antenne dell’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), dopo che il Generale Dwight David “Ike” Eisenhower (Comandante in capo delle Forze Alleate in Europa), l’aveva già fatto, alle 17:30 (18:30 ora italiana) dello stesso giorno, dai microfoni di Radio Algeri.

CANZANO 2- Che cosa rappresentò realmente quell’avvenimento, per il nostro Paese?

MARIANTONI - Sono passati moltissimi anni da quel nefasto 8 Settembre del 1943 … Ma il destino dell’Italia continua ancora oggi ad essere legato e cristallizzato a quell’infausto e catastrofico avvenimento. Inutile nascondercelo. Quella resa - nei termini e nelle condizioni in cui avvenne - non fu soltanto un’ignobile e vergognosa capitolazione militare. Fu soprattutto il peggiore dei flagelli che gli allora responsabili dello Stato e del Governo del nostro Paese potessero infliggere alla Storia della nostra Nazione ed all’avvenire del nostro Popolo.

CANZANO 3- Che cosa intende, in particolare?

MARIANTONI - Vede, quel giorno, purtroppo, non si accettò soltanto di venir meno alla parola data e di ‘tradire con viltà’ (to badogliate: il verbo che gli Inglesi coniarono espressamente per definire quel genere di tradimento!) tutti coloro che fino a quel momento avevano caparbiamente lottato fianco a fianco, nella medesima trincea, per cercare di liberare i Popoli “numerosi di braccia” dagli “affamatori che (ieri, come oggi) continuano ferocemente a detenere il monopolio di tutte le ricchezze della Terra”. Non si accettò unicamente di deporre momentaneamente le armi, per poi immediatamente ed illogicamente riprenderle in sottordine agli ex nemici del giorno prima, nella fallace ed ipocrita illusione di potersi trasformare in co-belligeranti (in proposito, vedere: http://www.funzioniobiettivo.it/medie_file/badoglio.htm#tre) e, quindi, “co-vincitori” di quella guerra. Non si accettò esclusivamente di cancellare, con un banale tratto di penna, l’appena ritrovata dignità di un popolo che - grazie al Governo Mussolini (1922-1943) - era miracolosamente risorto dalle sue ceneri, dopo essere stato ininterrottamente assoggettato, calpestato e deriso dall’insieme delle Nazioni d’Europa e del Mediterraneo, per ben 16 secoli. Quel giorno, insomma, gli ideatori ed artefici di quella resa, si comportarono come dei veri e propri rinnegati del loro Paese.

CANZANO 4 - Potrebbe essere più preciso?

MARIANTONI - Certo. La Monarchia sabauda ed il Governo Badoglio, in obbedienza alle clausole della resa dell’8 Settemebre 1943 e d’accordo con i loro nuovi padroni anglo-americani, commisero due atti imperdonabili: da un lato, ingiunsero scelleratamente alla Flotta italiana - (per saperne di più sul premeditato atteggiamento della Marina italiana durante il Secondo conflitto mondiale, vedere: Antonino Trizzino, “Navi e poltrone”, Mondadori, Milano, 1952; “Gli amici dei nemici”, Longanesi & C., Milano, 1959; “Sopra di noi l’oceano”, Longanesi & C., Milano, 1962; “Navi e poltrone”, edizione aggiornata e migliorata, Longanesi & C., Milano, 1963; “Settembre nero”, Longanesi & C., Milano, 1964; Romeo Bernotti, “Storia della Guerra in Mediterraneo - 1940-1943″, Vito Bianco Editore, Roma-Milano-Napoli, 1960; Pietro Caporilli, “L’Ombra di Giuda, Eroi e Traditori nella tragedia italiana”, Ed. Ardita, Roma, 1962; Angelo Iachino, “Tramonto di una grande Marina. La tattica e la strategia della nostra Marina nel Mediterraneo, durante l’ultima guerra”, Mondadori, Milano, 1966 ; Nino Bixio Lo Martire, “Navi e bugie”, ed. Schena, Milano, 1983; Gianni Rocca, “Fucilate gli Ammiragli - La tragedia della Marina italiana nella Seconda guerra mondiale”, Mondadori, Milano, 1987; Teucle Meneghini, “In Mediterraneo potevamo mettere in ginocchio l’Inghilterra”, Ed. Schena, Milano, 1999; E. Martini, A. Nani, “Navi che non combatterono”, Rivista Marittima, 2001; Carlo De Risio e Roberto Fabiani, “La Flotta tradita - La Marina italiana nella Seconda Guerra Mondiale”, De Donato-Lerici editori, Roma, 2002 ; Daniele Lembo, “Le portaerei del Duce, Le navi portaidrovolanti e le navi portaerei della Regia Marina”, Ed. Grafica MA.RO, Copiano, PV, 2004) - di consegnarsi volontariamente agli anglo-americani e, dall’altro - per distrarre il maggior numero di forze militari tedesche dai diversi fronti di guerra e creare insormontabili problemi logistici al III° Reich - sacrificarono proditoriamente, lasciandole allo sbando e senza ordini, il resto delle nostre Forze armate che furono quasi interamente disarmate e catturate dalla Wehrmacht.

CANZANO 5 - Potrebbe fornirci dei dati?

MARIANTONI - Senz’altro. Per quanto riguarda la Flotta italiana, questo l’elenco delle navi italiane che i Comandi della Marina consegnarono volontariamente agli anglo-americani, a Malta: (Corazzate) Giulio Cesare, Caio Duilio, Andrea Doria; (Incrociatori) Cadorna, Duca degli Abruzzi, Duca D’Aosta, Eugenio di Savoia, Garibaldi, Montecuccoli, Pompeo Magno; (Cacciatorpediniere) Da Recco, Velite, Artigliere, Grecale, Oriani; (Torpediniere) Aliseo, Animoso, Ardimentoso, Aretusa, Ariete, Calliope, Carini, Fabrizi, Fortunale, Libra, Mosto, Orione; (Sommergibili) Alagi, Atropo, Axum, Bandiera, Bragadin, Brin, Corridoni, Galatea, Giada, Jalea, Marea, Menotti, Nichelio, Onice, Settembrini, Squalo, Turchese, Vortice, Zoea + H1, H2, H4; Nave esploratore Riboty; (Corvette) Ape, Cormorano, Manaide, Gabbiano, Minerva, Pellicano. Oppure, presso il Grande Lago Amaro, in Egitto: (Corazzate) Littorio/Italia e Vittorio Veneto. O ancora, a Ceylon: Sommergibile Cagni e Nave Coloniale Eritrea. Queste le unità che preferirono auto-affondarsi: (Incrociatori) Taranto e Bolzano; (Cacciatorpediniere) Zeno, Corazziere, Maestrale; (Torpediniere) Cascino, Ghibli, Lira, Montanari, Procione, Impetuoso, Pegaso; (Corvette) Berenice, Euterpe, Persefone; (Cannoniere) Lepanto e Carlotto; Posamine Buccari; (Sommergibili) Ambra, Ametista, Aradam, Argo, Murena, Serpente, Sirena, Sparide, Volframio; (Motoscafi anti-sommergibile) Mas-423, Mas-424, Mas-437, Mas-553, Mas-559; Dragamine R.D.13; (Navi Cisterna) Pagano e Scrivia; Posacavi Città di Milano; Nave trasporto Vallelunga; ecc.; Queste le navi che furono affondate dalla Marina o dall’Aviazione tedesche: Corazzata Roma; (Cacciatorpediniere) Da Noli, Vivaldi, Sella, Euro; (Torpediniere) Stocco, Sirtori, Cosenza; Sommergibile Topazio. Queste le navi che si rifugiarono nei porti neutrali spagnoli: Incrociatore Attilio Regolo, (Cacciatorpediniere) Mitragliere, Fuciliere, Carabiniere + 5 unità minori. Alla “faccia” delle navi che non avevamo per contrastare adeguatamente lo sbarco anglo-americano di Pantelleria (capitolazione: 11 Giugno 1943); di Lampedusa (capitolazione: 12 Giugno 1943); in Sicilia (Licata-Gela-Marzamemi-Portopalo-Maucini-Pachino-Punta Castellazzo-Avola-Scoglitti-Siracusa-Augusta - “Operazione Husky” - 10 Luglio 1943 - fine dei combattimenti in Sicilia: 17 Agosto 1943); di Salerno (inizio dello sbarco: 8 Settembre 1943). C’è ancora bisogno di capire o di interpretare il significato ed il senso delle parole del successivo inno della Xª Mas: “Navi d’Italia che ci foste tolte, non in battaglia ma, col tradimento…”? E non si venga a dire che le nostre navi da guerra, pur numerose, mancavano comunque di nafta sufficiente per ingaggiare battaglia con la flotta anglo-americana! Come precisa Piero Sella - nell’articolo, El Alamein e la “guerra sbagliata”, L’Uomo Libero, N. 55, Aprile 2003, pag. 16 - “La marina aveva allora, nei suoi 32 depositi sparsi nei vari ancoraggi nazionali, oltre 2 milioni di tonnellate di nafta”!).

CANZANO 6 - E per quanto riguarda il resto delle Forze armate italiane?

MARIANTONI - Come sappiamo, i Tedeschi, nell’intento di fare fronte alla defezione italiana dai diversi fronti di guerra - con l’Operazione Achse (”Asse”) che venne lanciata alle 19:50 dell’8 Settembre 1943, dall’Oberkommando der Wehrmacht (OKW) - riuscirono a catturare e disarmare ben 82 Generali, circa 13.000 ufficiali e 402.600 soldati italiani. Secondo altre fonti, si parla addirittura di un totale di 1.006.730 di prigionieri (Italia settentrionale 415.682; Italia centro-meridionale 102.340; Balcani 164.986; Grecia ed isole dell’Egeo 265.000; Francia 8.722). Il tutto, senza contare l’annientamento dell’intera Divisione Acqui sull’isola di Cefalonia, in Grecia. Per maggiori informazioni su questi argomenti, vedere: Gianni Oliva, “I vinti e i liberati, 8 Settembre 1943 - 25 Aprile 1945″, Arnoldo Mondadori, Milano, 1994; Gerhard Schreiber, “I Militari Italiani internati nei campi di concentramento del III Reich”, SME - Ufficio Storico, Roma, 1997.

CANZANO 7 - Tutto questo sacrificio, per liberarci dal Fascismo?

MARIANTONI - Io direi, soprattutto per permettere all’ultimo Re traditore e fuggiasco (e, da allora, fortunatamente, cancellato dalla Storia, con la sua dinastia!), a suo figlio il Principe ereditario (soprannominato “Stellassa” o “U’ ricchione con gli stivali”), al fellone Capo del suo Governo (già “Marchese del Sabotino”: leggi, del sabotaggio), ad una banda di Ammiragli, Generali e politici opportunisti o voltagabbana (tra i più noti: Raffaele De Curtain, Pietro d’Acquarone, Giacomo Zanussi, Mario Roatta, Paolo Puntoni, Antonio Sorice, Franco Maugeri, Bruno Brivonesi, Renato Sandalli, Giovanni Cuomo, Raffaele Guariglia, Umberto Ricci, Vito Reale, Gaetano Azzariti, Domenico Bartolini, Guido Jung, Pietro Parrone, Carlo Galli, Giovanni Acanfora, Leopoldo Picardi, Epicarmo Corbino, Carlo Favagrossa, ecc.), a diversi banchieri massoni (vedere, in proposito: http://www.italiasociale.org/articoli2006/notizie160106-1.html) notoriamente collusi con la Mafia (leggere per credere : http://www.liberamenteonline.info/index.php?option=com_content&view=article&id=727:storia-segreta-dello-sbarco-alleato-in-sicilia&catid=68:guerre-segrete&Itemid=106), ed a qualche sparuto e ben pasciuto oppositore (tra i più conosciuti: Ivanoe Bonomi, Vittorio Emanuele Orlando, Benedetto Croce, Carlo Sforza, Giulio Rodinò di Miglione, Pietro Mancini, Palmiro Togliatti, Salvatore Aldisio, Quinto Quintieri, Taddeo Orlando, Antonio De Curtein, Adolfo Omodeo, Alberto Tarchiani, Fausto Gullo, Attilio Di Napoli, Francesco Cerabona, Vincenzo Arangio-Ruiz, ecc.) dell’appena spodestato Regime fascista, di salvarsi fisicamente le “chiappe” dalle immancabili e legittime rappresaglie dell’ex alleato germanico ingannato e tradito, mettendosi “coraggiosamente” al sicuro, dietro le linee di fronte dell’ex nemico, con l’accondiscendente e interessata complicità e protezione degli eserciti anglo-americani invasori. Questo genere di “gentiluomini”, per il loro tradimento (in certi casi, sin dal primo giorno di guerra!), verranno premiati dalla Coalizione alleata, con l’inserimento, nel Trattato di Pace di Parigi del 1947, dell’Articolo 16 che così recitava: “L’Italia non incriminerà né altrimenti perseguirà alcun cittadino italiano, specialmente gli appartenenti alle forze armate, per avere tra il 10 giugno 1940 e la data dell’entrata in vigore del presente trattato, espresso la loro simpatia per la causa delle Potenze Alleate o aver condotto un’azione a favore di detta causa”.

CANZANO 8 - Insomma, è su questa “celeberrima”, “gloriosa” ed “esaltante” pagina della nostra Storia che si fonda la cosiddetta Resistenza e la successiva restaurazione della democrazia parlamentare rappresentativa, nonché l’ulteriore nascita dell’attuale Repubblica antifascista?

MARIANTONI - Questa, purtroppo, è la realtà. Altro che i “miti resistenziali” che ci hanno interessatamente raccontato negli ultimi 66 anni! Non dimentichiamo, inoltre, che gli ideatori ed artefici della capitolazione dell’8 Settembre, non hanno soltanto infangato la Storia e l’Onore di tutto un Popolo. Hanno, soprattutto, intenzionalmente e perversamente accettato - senza nessun genere di mandato da parte del Popolo italiano - di rinunciare alla libertà, all’indipendenza, all’autodeterminazione ed alla sovranità politica, economica, culturale e militare della nostra Patria.

CANZANO 9 - E, poi, ci si meraviglia che, in Italia, non ci sia più, da allora, una memoria storica condivisa; una Patria comune; un senso ordinario dello Stato; una visione generalizzata e partecipata del dovere sociale; una volontà collettiva di vivere insieme e di portare, ognuno, la sua “pietra” al cantiere della Nazione, per il bene comune?

MARIANTONI - Le dirò di più. Ci si sbalordisce, ad esempio, che la politica - da “interesse generale di una società nei confronti, nei riguardi o nell’indifferenza di altre società” (Aristotele) - si sia trasformata, da allora, nel mio interesse di parte, contro il tuo; il tuo, contro il mio; il nostro, contro il loro; il vostro, contro il nostro o contro il loro, e così via, tutti facenti parte della stessa società. Che l’economia - da “arte di bene amministrare o di ben gestire quello che già posseggo, senza entrare in conflitto o contraddizione con l’interesse generale del popolo o della nazione di cui faccio parte” - sia diventata l’arte di arricchirsi individualmente, anche a discapito dell’interesse generale della società o, nella più parte dei casi, semplice sinonimo di fare esclusivamente i “propri affari” personali… ignorando, contrastando o sopraffacendo l’interesse economico generale del popolo e/o della nazione di cui si fa parte. Che il sociale - da “spazio di autocoscienza collettiva che, individualmente e collettivamente alimentato, permetteva ad ogni cittadino di essere, di esistere e di ricevere, senza per altro doversi mai umiliare o genuflettere nei confronti di nessuno” - si sia trasfigurato in quella giungla di egoismi reciproci, all’interno della quale, nella speranza di essere e di esistere, si cerca semplicemente di arraffare ciò che si può agguantare o abbrancare, e ci si rifiuta di dare o si fa finta di non potere accordare (o si tende a resistere con tutti i mezzi, per evitare di dover concedere) ciò che, invece, ognuno potrebbe senz’altro condividere, elargire o offrire.

CANZANO 10 - E che dire dei nostri “liberatori” di allora?

MARIANTONI - Gli Italiani, oggi, si stupiscono che i nostri “liberatori” del 1943-1945, abbiano, da allora, ampiamente dimostrato di essere i nostri più biechi ed invadenti colonizzatori politici, economici e “culturali”; che il nostro territorio nazionale continui, dal 1945, ad essere praticamente occupato da più di 100 basi ed istallazioni militari e logistiche Usa e Nato (si può vedere in proposito, il mio: Dal “Mare Nostrum” al “Gallinarium Americanum” - Basi USA in Europa, Mediterraneo e Vicino Oriente, articolo, EURASIA - rivista di Studi Geopolitici, No. 3 - 2005, pp. 81-94; una mia rimessa a punto sul sito Eurasia, a proposito di alcune contestazioni: http://www.cpeurasia.org/?read=6655; Programma Matrix: http://www.youtube.com/watch?v=zta5359CHhA - e per averne la certezza: http://www.defenselink.mil/pubs/BSR_2007_Baseline.pdf - http://www.stormingmedia.us/83/8357/A835784.html - http://www.geocities.com/Pentagon/9059/usaob.html - oppure, per gli ultimi dati aggiornati al 2008, digitare su Google: Department of Defense Base Structure Report (BSR) FY 2008 Baseline - c’è un pdf da scaricare. Vedere ugualmente : Le basi USA in Italia 1ª parte - you tube - http://www.youtube.com/watch?v=ith_t0fXJWA - Le basi USA in Italia 2ª parte - you tube - http://www.youtube.com/watch?v=nxPCD6nallE&feature=related); che i nostri soldati siano diventati dei semplici meharisti/ausiliari di Us-Israel, a completa disposizione dei loro inconfessabili interessi e “ruschi” in Palestina, nei Balcani, in Iraq e/o in Afghanistan; che i partiti politici italiani (di Destra, di Sinistra, di Centro, di Centro-Destra e di Centro-Sinistra) siano tutti indistintamente asserviti al “partito americano”; che a seguito di due G-20 (Londra e L’Aquila - va da sé che il prossimo G-20, previsto a Pittsburgh per il 24 ed il 25 Settembre 2009, sarà la copia conforme dei precedenti!) - espressamente convocati per far fronte alla crisi economica in corso e tentare di mettere un freno agli imbrogli ed ai “tours de passe-passe” della Finanza internazionale (per evitare - così, ogni volta, ci viene assicurato! - che possano avvenire ulteriori e più catastrofiche rapine organizzate o nuove e più assurde “socializzazioni delle perdite” alla faccia e sulla schiena del contribuente) - non sia avvenuto nulla che lasci sperare in un migliore avvenire (al contrario, in Borsa - nonostante le recenti “sparate” dall’Eliseo - tutto continua a svolgersi come prima della crisi, se non peggio di prima!).

CANZANO 11 - Allora, non ci dobbiamo sorprendere se le uniche notizie dal mondo che ci è ancora concesso di conoscere sui media, sono quelle che interessano esclusivamente Washington e Tel-Aviv?

MARIANTONI - Purtroppo, non sappiamo nient’altro! Decine di guerre in Africa, in questo momento, e nessuno ne parla… A questo aggiunga che il “Signoraggio” ed i relativi arbitrari interessi, illegalmente pretesi dalle Banche di emissione sugli ordinari tiraggi di carta-moneta, continuano a rappresentare i nove decimi del nostro debito interno; che quando l’attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze si era permesso il lusso (vista la crisi economica in corso) di proporre di tassare straordinariamente gli enormi guadagni della Banca d’Italia che erano stati automaticamente registrati da quest’ultima attraverso la rivalutazione borsistica dell’oro/metallo delle sue riserve (da 300 dollari l’oncia agli attuali all’incirca 950 dollari!), gli sia stato semplicemente risposto “picche”, con l’istantanea ed automatica “levata di scudi” ed il qualificato ed insindacabile avallo della Caryatis quirinalensis, degli abituali leccapiedi dei poteri forti di Bruxelles e degli gnomi della BCE.

CANZANO 12 - E che dire di Berlusconi che - dopo che si era pubblicamente cosparso la “testa di cenere” nei confronti del leader libico Gheddafi e l’aveva ricevuto in pompa magna a Roma, per cercare di assicurare un minimo di autonomia energetica all’Italia ed un po’ di lavoro per le nostre imprese in fallimento o in estrema difficoltà - sia stato immediatamente convocato a Washington?

MARIANTONI - E’ stato convocato a Washington, il pomeriggio stesso della partenza dall’Urbe del Beduino della Sirte, per la rituale “tiratina d’orecchi” (ah no, caro mio, così non va! Il Vicino e Medio Oriente, come lei sa, è una nostra “riserva di caccia”…). E, da quel momento - nonostante la sua infaticabile e volenterosa fedeltà ad Us-Israel - ugualmente sottoposto al sadico e vizioso “pilotto” della stampa (di centro, di centro sinistra e di sinistra), per le sue “innocenti” scappatine pecorecce, con sfacciati ed insistenti argomenti “calvinisti”… (tanto cari ai “puritani” di Londra e d’oltre Atlantico!) e l’implicito e premeditato (e… mal calcolato!) intento di costringerlo a dimissionare, per farlo rimpiazzare, come Primo ministro, dall’attuale Governatore di Bankitalia (un fedelissimo della Goldman Sachs: un nome, una garanzia!). Il tutto, naturalmente, senza dimenticare che il problema degli immigrati extra-comunitari provenienti dal Sud del Mediterraneo - Commissione europea dixit… - deve invariabilmente continuare ad essere risolto, solo ed esclusivamente dall’Italia. Come se “l’oceano di miseria” del mondo o soltanto dell’Africa e del Vicino-Oriente, potesse essere unicamente “digerito” ed assimilato dalla limitata capienza del “bicchiere” Italia!

CANZANO 13 - D’accordo, ma che c’entra tutto ciò, con la capitolazione italiana dell’8 Settembre 1943?

MARIANTONI - C’entra, c’entra… Altrochè se c’entra! Proviamo ad immaginare, per un attimo, quale avrebbe potuto essere l’avvenire dell’Italia, se tra il 25 Luglio e l’8 Settembre 1943 - invece di gettare frettolosamente e criminalmente, con “l’acqua sporca” di certi errori del Fascismo, anche il “bambino” dei suoi indiscutibili successi politico-economici, delle sue realizzazioni e delle sue, ancora oggi, insuperate conquiste sociali - si fosse realisticamente tentato di realizzare un’assennata e doverosa sintesi tra Fascismo ed Antifascismo, e tutti assieme, si fosse giunti alla sana ed equilibrata decisione di impiegare le comuni energie, per far fronte agli eserciti anglo-americani invasori (ed eventualmente - perché no! - anche per contrastare, ridimensionare o infirmare una certa arroganza tedesca), per avere comunque la speranza di potere ottenere, non dico una vittoria o un “pareggio” ma, quantomeno, una pace più ragionevole, con un minimo d’onore.

CANZANO 14 - “Del senno del poi - direbbe Alessandro Manzoni - ne son piene le fosse”!

MARIANTONI - Certo, e conosciamo ugualmente come andarono effettivamente le cose. Quel maledetto 8 Settembre, purtroppo - contro ogni umana logica ed ogni ordinario buon senso, e dimenticando che la Libertà, ad un Popolo, non la regala mai nessuno! - si preferì la “fazione”, alla Nazione. E tra i due “litiganti” (fascisti ed antifascisti), vinse l’imperialismo USA (da sempre, fedele mercenario della Finanzia internazionale cosmopolita). Un cancro che ancora oggi - in nome del libero mercato e della democrazia del numero - continua immutabilmente ad ammorbare, corrodere e consumare - oltre alla dignità dell’insieme dei popoli del mondo - i resti dell’antico tessuto connettivo della nostra Nazione.

CANZANO 15 - Come la Storia ci insegna, però, sappiamo altresì che “non è mai troppo tardi”…

MARIANTONI - Inutile nasconderci dietro ad un dito. Sappiamo benissimo che la libertà, l’indipendenza, l’autodeterminazione e la sovranità politica, economica, culturale e militare dell’Italia e dell’Europa dipendono soltanto da noi e dalla volontà che avremo, in un prossimo futuro, di volerle collettivamente ed irriducibilmente riconquistare. Il va sans dire: senza distinzioni politiche o partitiche di sorta!

CANZANO 16 - …per concludere?

MARIANTONI - Per potere di nuovo sperare di essere libera indipendente e sovrana, l’Italia deve assolutamente riuscire a liberarsi dal tradimento e, con esso, da tutte quelle “comparse” che, ieri come oggi - in veste da valvassini o da valvassori (o da aspiranti tali…) ed in nome di quell’immondo e riprovevole 8 Settembre - continuano impunemente a governarci per conto terzi ed a gozzovigliare sadicamente sulle nostre spalle, come se l’Italia dovesse rimanere per sempre una Colonia statunitense e la Seconda guerra mondiale si fosse conclusa soltanto ieri.

BIBLIOGRAFIA ESENZIALE

Alberto Bernardino Mariantoni è nato a Rieti ( I ), il 7 Febbraio del 1947. E’ laureato in Scienze Politiche e specializzato in Economia Politica, Islamologia e Religioni del Vicino Oriente, nonché Master in Vicino e Medio Oriente. Politologo, scrittore e giornalista, è stato per più di vent’anni Corrispondente permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra e per circa quindici anni sul tamburino di «Panorama». Ha collaborato con le più prestigiose testate nazionali ed internazionali, come «Le Journal de Genève», «Radio Vaticana», «Avvenire», «Le Point», «Le Figaro», «Cambio 16», «Diario de Lisboa», «Caderno do Terceiro Mundo», «Evénements», «Der Spiegel», «Stern», «Die Zeit», «Berner Zeitung», «Il Giornale del Popolo», «Gazzetta Ticinese», «24Heures», «Le Matin», «Al-Sha’ab», Al-Mukhif Al-Arabi», nonché «Antenne2», «Télévision Suisse Romande», «Televisione Svizzera Italiana», ecc. E’ esperto di politica estera e di relazioni internazionali, con particolare riferimento ai paesi arabi e musulmani e dell’Africa centrale ed occidentale. Ha al suo attivo decine e decine di inchieste e di reportages in zone di guerra e di conflitti politici. E’ autore di oltre trecento interviste ai protagonisti politici ed istituzionali dei paesi del Terzo Mondo e della vita politica internazionale. Ha insegnato presso la Scuola di Formazione continua dei giornalisti di Losanna e, recentemente, presso lo I.E.M.A.S.V.O - Istituto ‘Enrico Mattei’ di Alti Studi sul Vicino e Medio Oriente di Roma. E’ stato Professore invitato presso numerose Università Europee e Vicino-Orientali. Ha scritto: «Gli occhi bendati sul Golfo» (ed. Jaca Book, Milano 1991) e «Le non-dit du conflit israélo-arabe» (ed. Pygmalion, Paris, 1992). Dal 1994 al 2004, è stato Presidente della Camera di Commercio Italo-Palestinese. Per maggiori informazioni, vedere: http://aeternia.it/aeternia/abm/Alberto%20B.%20Mariantoni.htm - http://aeternia.it/aeternia/abm/Foto.htm

giovanna.canzano@email.it

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