<<…….la crisi è penetrata così profondamente nel sistema che è diventata una crisi del sistema.(…) Oggi possiamo affermare che il modo di produzione capitalistica è superato e con esso la teoria del liberismo economico che l’ha illustrato ed apologizzato. Le stesse dimensioni dell’impresa superano la possibilità dell’uomo; prima era lo spirito che aveva dominato la materia, ora è la materia che piega e soggioga lo spirito. Giunto a questa fase il supercapitalismo trae la sua giustificazione da questa utopia: l’utopia dei consumi illimitati. L’ideale del supercapitalismo sarebbe la standardizzazione del genere umano dalla culla alla bara. Il supercapitalismo vorrebbe che tutti gli uomini nascessero della stessa lunghezza, in modo che si potessero fare delle culle standardizzate; vorrebbe che i bambini desiderassero gli stessi giocattoli, che gli uomini andassero vestiti della stessa divisa, che leggessero tutti lo stesso libro(….) Oggi noi seppelliamo il liberismo economico. Noi abbiamo respinto la teoria dell’uomo economico, la teoria liberale, e ci siamo inalberati tutte le volte che abbiamo sentito dire che il lavoro è una merce. L’uomo economico non esiste, esiste l’Uomo integrale che è politico, che è economico, che è religioso che è guerriero.>>
Benito Mussolini, scritti da “Dottrina del Fascismo”,14- X1- 1933, vol. V111, pag.259 sgg.
martedì 20 ottobre 2009
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