venerdì 4 aprile 2008

GERVASO: “L’UOMO DELLA PROVVIDENZA”
Ed io ora sono sulla via della redenzione
di Filippo Giannini

O Cielo, grazie per averci inviato cotanto genio. Io, che stavo correndo l’infernale pericolo di morire “fascista” (orrore) sono stato ravveduto dalle parole, direi divine, di un uomo che ha illuminato la mia mente. Che le Sue argomentazioni siano ispirate dall’Onnipotente è fuor di dubbio. Il sant’uomo è riuscito a trascinarmi via dai binari del “male assoluto”.
Il Suo nome? Lo pronuncio con grande venerazione: Roberto Gervaso, il Profeta della Verità.
Che altro aggiungere se non citare le Sue parole? E’ una luce che proviene dai cieli, accesa per illuminare le nostre miserie, quelle degli ultimi infedeli. Prego coloro che hanno la fortuna di immergersi nella Verità “gervasana” di apprezzare la scientificità, la profondità di ricerca e, soprattutto, l’originalità (è quel che più ho apprezzato: “l’originalità”) del Suo dire.
Ecco, allora, il novello Mahatma rispondere ad una precisa domanda di un lettore de “Il Messaggero” del 1° aprile di quest’anno, aprendo la Sua scienza con questo primo lodo: “Un politico che non cambia idea, non ha idee”. Che fortuna per Gianfranco Fini essere consacrato da cotanta autorità.
Ma sento il dovere di numerare il Suo argomentare che bolla, senza possibilità di appello alcuno, tutte le azioni del “povero” Duce:
1) l’Italia uscita da una guerra sbagliata (…);
2) Illuso di riportare sui “colli fatali” di Roma l’Impero dei Cesari (…);
3) Gli alleati ci hanno liberato (…);
4) (Gli alleati) sono diventati i garanti della nostra indipendenza (…)..
Prego notare il cristiano sentimento del nuovo Messia che non ha voluto infierire più di tanto su un uomo (il male assoluto) che ha causato a questo infelice Paese tante disgrazie. Non ha voluto, ripeto, da buon cristiano, rammentare i danni prodotti dal “Regime grottesco e persecutorio”(sono le sagge parole del “sommo”): le quaranta ore settimanali, le ferie pagate, le città costruite a danno delle zanzare (poveri insetti perseguitati), il risanamento economico, l’INFPS, gli acquedotti e i mille altri danni causati da quell’infernale regime. Ma l’originale favella del redivivo Gandhi si sofferma sulla “guerra sbagliata”. Percezione sublime.
Pensate che nel mio errare sono stato anche autore di una collana che ha avuto per titolo: “Benito Mussolini – l’uomo della pace”. O malsano errore, o me satanico, come riparare a cotanto male?
A mo’ di scusante posso sostenere che sono stato fuorviato da coloro che ritenevo santi uomini, o esponenti del sapere.
Non oso chiedere il perdono, ma almeno essere giustificato per la mia dabbenaggine citando le argomentazioni di coloro che credevo essere uomini santi o di scienza. Questo sino a quando non ho avuto la fortuna di incontrare i più che saggi argomenti del Mahatma italiano, Roberto Gervaso.
Ecco i motivi del mio errare:
1) Chi poteva, sino ad ora, dubitare della santità di Giovanni XXIII, che il 28 marzo 1941 così scrisse al fratello Giovanni: . Con queste parole Giovanni XXIII merita il castigo eterno? E che dire dell’altro Pontefice, Pio XII, che osò proferire questi “versi satanici”: Mi auguro solo che il Gervaso possa intercede, per entrambi gli empi, presso il buon Dio e mettere una buona parola; date le sue relazioni in quell’ambiente.
2) Come potevo io immaginare che l’operazione “Colli fatali” fosse cosa malvagia, quando eminenti personaggi, almeno tali li ritenevo, come la Regina Elena, il poeta Raffaele Carrieri, Guglielmo Marconi, Vittorio Emanuele Orlando, Massimo Rocca, Arturo Labriola, Benedetto Croce, Luigi Albertini e mille altri che si schierarono con il Malvagio per “riportare l’Impero sui colli fatali di Roma”? E Palmiro Togliatti (altro sant’uomo), che in quell’occasione inviava, tramite il giornale “Potere Operaio”, questo messaggio ai “Fratelli in Camicia Nera: . Ed io che sono un “povero bischerino” come potevo sapere da quale parte era la Verità? D’altra parte non c’era Roberto Gervaso ad indicarmela.
3) Fortuna che c’è il nuovo Mahatma a togliermi dall’errore. Sì, è così: “gli alleati ci hanno liberati”. E’ così lampante che ne fui accecato: più liberati di così si muore. E’ sufficiente leggere il Trattato di Pace del 1947! Quel Trattato è chiaro: siamo stati liberati di tutto, della Libia, della Somalia, dell’Eritrea, del Dodecaneso, della Dalmazia, dell’Istria, dalla Flotta ecc. Solo ora, grazie all’”Illuminato” posso gridare: “Viva i Liberatori e abbasso Giuseppe Mazzini (pensate che pazzo, ma a sua giustificazione c’era la non conoscenza di Roberto Gervaso): diffidava della libertà portata dagli stranieri”.
C’è stata una sentenza emessa dall’irlandese Bernhard Shaw che accompagnava il mio turbamento, ed è la seguente: “Gli Stati Uniti sono l’unico Paese occidentale ad esser passati da uno stato di barbarie ad uno di decadenza senza essersi fermati in quello della civiltà”. E’ certo che Roberto Gervaso, dall’alto del Suo sapere, saprà correggere questa stortura.
4) Sì, ora la vedo chiara. “Gli Alleati sono diventati garanti della nostra indipendenza”. O alma, o nobile anima inviata dai Cieli ad illuminare questo povero bischerino che non sapeva vedere. Grazie agli Alleati, siamo stati inviati (certamente in missione di pace, chi lo può più sospettare?) a portare la stessa garanzia d’indipendenza in Iraq, in Afghanistan, in Serbia, e così di seguito in tanti altri fortunati Paesi. E pensate, voi che leggete, che sino a quando non ho avuto modo di conoscere l’angelo portatore della “Novella Annunciazione”, credevo (o somma ignoranza) che Bush avesse richiesto l’invio della nostra “missione di pace” per rubare (provo vergogna a confessarlo), sì, per rubare il petrolio lì dove si trova e dirottarlo negli Usa.
Ma ora capisco anche il motivo per cui i cari Alleati tengono sul territorio italiano 130 basi militari nelle quali sono custodite una novantina di bombe nucleari del tipo B-61. Cosa pensavo sino ad ieri? Tutto sbagliato. Gli americani (sante persone) sia le basi, sia le bombe le tengono per proteggere la nostra indipendenza.
Chiedo perdono per la “mia stitichezza mentale”. Ma ora è tutto risolto, mi sento più leggero. Ancora una volta, grazie a Roberto Gervaso che con la Sua scientificità storica è come se avesse purgato la mia mente con l’olio di ricino.

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